Un percorso espositivo che offre uno spaccato sulla vita ecclesiale di Bitonto fino ai giorni nostri; una raccolta che valorizza l’arte sacra bitontina e l’artigianalità orafa di influenza napoletana.
La collezione del Museo d’Arte Sacra di Bitonto è ospitata negli ambienti dell’ex convento dei Frati Minori Conventuali, poi sede del Seminario Vescovile.
Il percorso espositivo offre una visione completa della vita ecclesiale di Bitonto fino ai nostri giorni: una raccolta che spazia dal periodo bizantino a quello romanico, fino alla maggiore produzione del Cinquecento e Seicento con la nascita della scuola pittorica bitontina che vede in Carlo Rosa il suo principale esponente.
L’esposizione è completata da arredi sacri e paramenti legati ai riti liturgici e da alcuni importanti documenti su pergamena e carta, testimonianze della Diocesi di Bitonto e di alcuni momenti della città e della comunità ecclesiale.
Il Museo di Arte Sacra
Tavola con effigie di San Francesco
Tra le opere esposte si evidenziano quelle di influenza bizantina: il lacerto di tavola pittorica e i capitelli di importazione. Appartengono al periodo romanico, invece, l’antependium dell’altare basilicale.
Pregevole è poi la tavola, che riproduce la effigie di San Francesco, unico esemplare della storia del francescanesimo nel sud Italia.
La prosperità economica della città di Bitonto, divenuta Universitas, è testimoniata dalla produzione di opere d’arte del Cinquecento e Seicento.
Le committenze nobiliari e clericali hanno promosso l’intensa attività produttiva artistica di scuole pittoriche locali (Carlo Rosa, Nicola Gliri) e di più ampio respiro europeo, che hanno ornato e arricchito le chiese e le cappelle private dei palazzi del centro storico cittadino.
Caduta della manna. Carlo Rosa (scuola, XVIII sec.)
Gli arredi del museo
Il Museo Diocesano si distingue per la sua esposizione di arredi sacri, che evocano simbolicamente i momenti salienti della vita liturgica.
I segni distintivi del servizio episcopale e dell’ordine sacerdotale riflettono l’influenza duratura di Napoli, capitale del Regno dal periodo Angioino fino a quello Borbonico. I punzoni degli argentieri e i dettagli dei ricami rivelano il legame con le tradizioni orafo-napoletane e con l’Opificio di San Leucio.
L’esposizione è completata da documenti pergamenacei e cartacei che riguardano la storia della Diocesi di Bitonto e alcune manifestazioni di vita ecclesiale, come bolle pontificie, libri liturgici e devozionali.
Spartiti musicali legati alla liturgia
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